Allergie e intolleranze alimentari: i pediatri rispondono

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Allergie e intolleranze alimentari: i pediatri rispondono

I pediatri della Società Italiana di Pediatria (SIP) rispondono a domande che molto spesso ci poniamo riguardo alla salute dei nostri bambini.

Intolleranza alimentare e allergia sono la stessa cosa?

No. L’allergia alimentare è una reazione avversa che si sviluppa mediante una risposta immunologica specifica e riproducibile all’esposizione di un determinato alimento. È quindi caratterizzata da un’anomala reazione immunologica nei confronti di componenti alimentari di natura proteica o glicoproteica. Al contrario, le intolleranze alimentari non sono causate da una reazione del sistema immunitario.

I sintomi legati all’allergia si caratterizzano per un ampio spettro di manifestazioni cliniche che compaiono da pochi minuti a poche ore dopo l’assunzione dell’alimento. Frequente è il coinvolgimento della cute con la manifestazione di orticaria/angioedema e della sindrome orale allergica (edema, prurito/o bruciore localizzati al cavo orale); altro sistema interessato in caso di allergia è quello respiratorio, con la presentazione di difficoltà respiratoria successivamente all’assunzione dell’alimento. Nelle forme di allergia alimentare moderate-gravi è possibile lo sviluppo di anafilassi, che si caratterizza per il rapido coinvolgimento di più organi, fino al collasso cardiovascolare. Al contrario, le intolleranze alimentari sono caratterizzate da sintomi localizzati all’apparato gastrointestinale, quali gonfiore e dolore addominale, diarrea e vomito. Raramente sono coinvolti altri organi e apparati.

Qual è l’intolleranza alimentare più frequente?

L’intolleranza più frequente è quella al lattosio: si caratterizza per il deficit dell’enzima lattasi, che nel soggetto sano permette la digestione di uno zucchero contenuto nel latte (il lattosio). In caso di deficit di tale enzima, l’assunzione di latte determina la manifestazione di sintomi quali diarrea, flatulenza e dolori addominali

Come si fa diagnosi di allergia e intolleranza alimentare?

La diagnosi di allergia e intolleranza alimentare è rappresentata da percorsi complessi che richiedono il coinvolgimento di una o più figure specialistiche. La diagnosi di allergia alimentare necessita infatti della raccolta approfondita dell’anamnesi, con la valutazione del quadro clinico del paziente, dei suoi sintomi e dell’eventuale associazione con determinati alimenti. In base ai dati raccolti durante l’anamnesi, il percorso diagnostico è mirato e prevede una serie di indagini, i cui risultati devono poi essere interpretati da un medico che possegga le competenze necessarie del settore. Nel caso quindi di allergie alimentari è fondamentale la presenza dell’Allergologo e/o del Pediatra Allergologo; nel caso invece delle intolleranze alimentari, l’approccio diagnostico deve essere multidisciplinare e coinvolgere, oltre al Pediatra Allergologo, anche il Gastroenterologo per l’esclusione di patologie gastrointestinali ed eventualmente il Dietista/Nutrizionista per la correzione delle abitudini dietetiche.

Quali sono le indagini riconosciute per diagnosticare le intolleranze alimentari?

L’unica indagine diagnostica attualmente riconosciuta per le intolleranze alimentari è il Breath Test, che misura il livello di idrogeno espirato dal paziente dopo l’assunzione di lattosio: infatti l’unica intolleranza alimentare attualmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è l’intolleranza al lattosio. La diagnosi di intolleranza a sostanze farmacologicamente attive è solo anamnestica, mentre per le intolleranze da meccanismi non definiti può essere eseguito il Test di Scatenamento Orale.

Le metodiche alternative di diagnosi allergologica non hanno basi scientifiche dimostrate che ne giustifichino l’utilizzo nella pratica clinica. Al contrario sono numerose le dimostrazioni della loro inefficacia. Un uso non razionale dei test alternativi può avere serie ripercussioni sulla salute dei pazienti, determinando l’esclusione di alimenti essenziali per una corretta alimentazione (senza una reale indicazione clinica), con possibile ritardo di crescita e malnutrizione nei bambini. Al contrario, il mancato riconoscimento di un’allergia reale può mettere a rischio la vita del paziente, in quanto continuando ad assumere l’alimento verso cui si è allergico aumentano le probabilità che si possano sviluppare reazioni allergiche gravi e potenzialmente letali come lo shock anafilattico.

Sitografia: www.sip.it

 

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